Zad vs Blue Moon (Vassal 2004)
Sfida One-o-One formato Panamon
1. Quattro WB
di allineamento diverso.
2. Ogni partita con WB di allineamento differente (no LG vs LG ad esempio).
3. Non si può riutilizzare una WB già giocata.
4. Partita standard a 200 punti senza limite di tempo.
5. Sempre gli stessi quattro Tiles (1 Assembly + 3 Terrain).
6. Lancio dei dadi per la scelta della WB: 1-5 LG; 6-10 CG; 11-15 LE; 16-20 CE.
Ad ogni partita si lancia
1d20 (escludendo ovviamente quelle già giocate).
7. In caso di quinta partita ogni contendente sceglie la WB preferita.
Le warband di Zad
LG:
Quetzalcoatl
(Lose vs LE)
Couatl (42)
Dwarf Artificer (21)
Hill Dwarf Warrior x5 (20)
Purple Dragon Knight (45)
Warforged Hero x2 (72)
CG: Devis & Goliath
(Lose vs LG)
Devis, Half-Elf Bard (6)
Elf Warrior x5 (20)
Frenzied Berserker (52)
Goliath Barbarian x2 (62)
Healer (12)
Inspiring Marshal (29)
Nebin, Gnome Illusionist (18)
LE: Marajà's Impact
(Lose vs CE)
Green Dragon x2 (56)
Hobgoblin Warrior x3 (9)
Kobold Champion (11)
Kobold Sorcerer (20)
Rakshasa (41)
Skullcrusher Ogre x2 (62)
CE: Mordy Mordy...
(Win vs CG)
Clay Golem (56)
Cultist of the Dragon (29)
Gnoll x3 (9)
Mordenkainen the Mage (69)
Zombie White Dragon (37)
Terrain: Assembly Tile 6, Scorched Passage, Statue Room, Treasure Room
Le
warband di Blue Moon
LG: Fire & Flames (Win vs CG)
Dragon Samurai (60)
Gold Champion (51)
Healer (12)
Man-at-Arms x3 (9)
Purple Dragon Knight (45)
Warmage (22)
CG: Psionic Power
(Lose vs CE)
Crow Shaman (26)
Dark Traveler (43)
Eberk, Adventurer (16)
Half-Giant Psychic Warrior x2 (84)
Renegade Warlock (30)
LE: Red Wizard, Red Army
(Win vs LG)
Cultist of the Dragon x3 (87)
Drider Sorcerer (30)
Duergar Warrior (4)
Goblin Skirmisher (3)
Half-Illithid Lizarfolk (13)
Red Wizard (63)
CE: Lolth's Lust (Win
vs LE)
Aspect of Lolth (75)
Bugbear Footpad (16)
Eye of Gruumsh (44)
Orc Savage x4 (28)
Orc Sergeant (24)
Orc Warrior x4 (12)
Terrain: Assembly Tile (rubble), Ancient Temple, Mushroom Tangle, Spike Stones
Cave
Report
Sfida I: Quetzalcoatl vs Red Wizard, Red Army (Zad 0 - Blue Moon 1)
Soviet, il malvagio
mago rosso di Thay, intravide il suo bersaglio quasi subito, grazie alla potente
capacità traspositiva del drider stregone K'islatal. Con una risata beffarda la
prima palla di fuoco esplose in mezzo alle linee nemiche in un boato
terrificante. Nonostante tutto però le file del Serpente Piumato riuscirono a
reggere il confronto, e la perdita di un solo nano delle colline sembrava ben
poca cosa. Grande è il potere di Quetzalcoatl! Nel mentre i tre cultisti del
drago evocavano le loro creature abissali in metodica successione, consapevoli
del vantaggio numerico che ne sarebbe scaturito.
Il cavaliere dei draghi purpurei Hairik spingeva le truppe verso il territorio
del possibile scontro con sicurezza e caparbietà. Ma ecco che un'altra
terribile palla di fuoco incendiava l'aria intorno a loro. Stavolta i
danni risultarono essere molto seri, poichè tutti i nani delle colline rimasero
a terra carbonizzati. Anche i guerrieri forgiati appositamente per la battaglia
risentirono dell'esplosione, subendo le prime ferite. Al termine della conta dei
morti la solita risata beffarda riecheggiava ancora in lontananza.
Il potere taumaturgico del Serpente Piumato alleviava qualche ferita e spingeva
le truppe in avanti con rinnovato vigore. Quando il pericolo più serio sembrava
al fine passato ecco riapparire l'implacabile Soviet con il lancio di un nuovo
incantesimo, un preciso fulmine che danneggiava ulteriormente la già
provata banda da guerra. Poi ecco affacciarsi un altro problema; lo stordimento
causato da un'aberrazione senza nome minava alla base ogni possibilità di
reazione. Gli orrori abissali erano vicinissimi.
Dopo un ulteriore fulmine, scagliato questa volta da K'islatal, la
situazione era ormai disperata e gli orrori costituivano una reale minaccia.
L'unico nemico abbattuto, un anonimo duergar vittima della furia di un guerriero
forgiato per la battaglia, rimpiangeva di non essere rimasto nelle retrovie. Ma
il tutto era ben poca cosa. La situazione richiedeva una mossa disperata, mossa
che sia Hairik che Quetzalcoatl non tardarono ad arrischiare...
Hairik si spostò verso il mago rosso e il drider per metterli di fronte alla
sua onda di furore guerriero. Ahimè, a volte però le imprese disperate sono
proprio tali. Il preciso e potente attacco di due orrori abissali venuti da un
altro piano d'esistenza mise velocemente fine al suo intento.
Il Serpente Piumato provò una mossa analoga ma fu vittima della stessa sorte
crudele.
Alla fine della battaglia la solita risata riecheggiava ancora nell'aria...
Cronache di Zad
Report Sfida II: Mordy Mordy... vs Psionic Power (Zad
1 - Blue Moon 1)
Ciò che era fatto di terra e acqua si animò improvvisamente. La creatura
d'argilla rispose con suoni inarticolati e movimenti goffi agli ordini di
Mordenkainen. L'arcimago, visibilmente compiaciuto per la sua nuova creazione,
chiuse allora il Tomo dei Golem.
Al termine del rito il drago bianco tornò in vita. Il cultista comunicò brevi
ordini in funzione dell'imminente scontro. Stavolta Mordenkainen sarebbe stato
molto soddisfatto del suo lavoro, oh si, davvero molto soddisfatto.
Lo shamano richiamò su di sè l'essenza del Grande Spirito prima della
battaglia. Al culmine della trance mistica, la visione di un corvo colpito da un
fulmine a ciel sereno era certo presagio di sventura. Anche le ossa parlanti, da
lui interrogate più volte con mano tremante, comunicavano lo stesso triste
responso.
Finalmente giunse il giorno della battaglia...
I mezzi giganti avanzavano sicuri, forti delle loro difese magico-psioniche e
consapevoli della maggiore velocità di azione. Lo scontro era imminente e
quando si presentò l'occasione di attaccare il solitario drago non morto non
indugiarono. Il bestione però si dimostrò più ostico del previsto, rimanendo
in piedi il tempo necessario per fare avvicinare Mordenkainen protetto dal suo
golem.
L'arcimago non esitò oltre. Un fulmine di inaudita potenza squarciò
l'aria, forse amplificato da un orrore abissale che si trovava lungo la sua
traiettoria. La saetta zigzagò crepitante, provocando morte e scompiglio fra le
fila nemiche. Il nano Eberk stramazzò a terra folgorato e lo shamano vide così
tristemente realizzata la visione inviata il giorno prima dal Grande Spirito;
non rimaneva altro da fare che fuggire da morte certa.
Tamarus,
il viaggiatore dell'oscurità, cercò allora di riorganizzare le sue truppe per
una difficile quanto improbabile vittoria. Purtroppo però egli stesso di lì a
poco sarebbe stato protagonista di un vile tentativo di fuga. Gettare a terra le
armi e sperare nella clemenza di Mordenkainen era ormai l'unica chance, anche se
il golem sembrava proprio non pensarla così...
Cronache di Zad
Report
Sfida III: Marajà's Impact vs Lolth's Lust (Zad
1 - Blue Moon 2)
Kulkusneak si avviò claudicante lungo lo splendido corridoio che
conduceva al Salone della Tigre. Rari oggetti d'arte e pietre preziose che
avrebbero fatto la gloria di ogni ladro degno del suo mestiere, facevano bella
mostra di sè in teche di cristallo e piedistalli di marmo intarsiato. Ogni
trenta metri due massicce guardie hobgoblin in scintillanti armature di piastre
incrociavano le loro lance con sguardo fiero e risoluto, come se avessero dovuto
affrontare da un momento all'altro un pericolo indicibile.
Il palazzo da mille e una notte del maragià Raksha Ghand sorgeva nel mezzo di
una folta giungla e le sue cinque torri, bianche e splendenti come l'avorio, si
slanciavano maestose verso la volta celeste. La cupola d’oro di quella
centrale sovrastava le altre di oltre venti metri e recava sulla sua cima il
vessillo del Regno di Rakshajma, una tigre a fauci spalancate sormontata da una
scimitarra con un enorme diamante incastonato nell’elsa.
“Speriamo che il principe sia di buon umore stamani”, mormorò lo
stregone mentre varcava l'ampia arcata in oro bianco del Salone della Tigre. Le
ultime notizie che il viscido consigliere recava non erano però delle migliori.
L’invasione di alcune tribù orchesche ai margini del regno stava raggiungendo
dimensioni preoccupanti e minacciava le comunità più lontane, alcune delle
quali erano già state pesantemente razziate.
Raksha Ghand sedeva come sempre sul suo trono d’avorio, fumando oppio da una
pipa di legno pregiato e accarezzando con aria assente Fiele, il giovane drago
verde sdraiato ai suoi piedi. Due splendide fanciulle riverse su un lussuoso
letto di cuscini giacevano senza vita in un lago di sangue. I segni degli
artigli sui loro corpi nudi erano fin troppo eloquenti. Lo sguardo di Kulkusneak
si soffermò sulla scena per qualche secondo: “Il maragià si è divertito
anche ieri notte”, pensò con celata noncuranza. Poi un veloce battito d’ali
alle sue spalle gli fece istintivamente abbassare la testa; Bile, l’altro
cucciolo di drago verde, atterrò vicino al trono e iniziò a strofinarsi al suo
padrone come un gattino in cerca di coccole.
Inchinandosi al suo cospetto lo stregone coboldo si rivolse al distratto maragià:
“Buongiorno o eccellentissimo…”. Pur temendo la collera del principe la
sua voce era calma e saudente come sempre. “Che novità mi porti Kulkusneak?”,
chiese con lo sguardo velato dalla droga di cui oramai abusava. Lo stregone
proseguì: “Purtroppo mio signore gli attacchi degli orchi si sono
intensificati e le nostre spie riferiscono che con loro si è alleata anche Kalì
I’kyal, la Regina Aracne della Giungla Oscura. Una delegazione della tribù
Occhio di Gruumsh sta per incontrarsi con lei per ufficializzare
l’alleanza”. A queste parole Raksha Ghand andò su tutte le furie e la sua
vera natura esplose davanti al povero consigliere. Il suo voltò, reso umano
grazie alla magia, tornò quello di una tigre, rivelando la razza rakshasa del
maragià. “Penserò a sistemare gli invasori e Kalì I’kyal
personalmente!”, ruggì il principe. “Kulkusneak, piccolo essere
insignificante, chiama gli eunuchi più forti del mio harem e allerta la mia
guardia. Partiamo immediatamente alla volta della Giungla Oscura!”. Su tale
reazione affrettata il consigliere avrebbe avuto molte cose da ridire, ma preferì
non irritare ulteriormente il maragià con inutili quanto pericolosi tentativi
di dissuasione…
La piccola spedizione di guerra si mosse su veloci e sgargianti tappeti volanti.
Kulkusneak sedeva su quello di testa insieme a Raksha Ghand, mentre i draghi
verdi volavano sicuri una decina di metri più in alto. La Giungla Oscura venne
raggiunta la sera stessa, appena in tempo per intercettare gli orchi della tribù
Occhio di Gruumsh di ritorno dalla loro missione...
Lo scontro sembrò subito impari. Sotto il comando di un temibile orco privato
di un occhio e di un tirannico sergente, gli orchi si sparpagliarono per non
fornire un facile bersaglio ma Fiele e Bile ne fecero ugualmente strage con i
loro micidiali soffi di acido puro. L'euforico comandante venne costretto alla
fuga dai precisi colpi di uno degli eunuchi e stessa sorte sarebbe toccata di lì
a poco anche al sergente. Intanto però Kalì I’kyal intervenne in difesa dei
suoi nuovi alleati…
Mai vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso. Dopo Fiele e Bile anche
l'ultimo eunuco crollò a terra in una nuvola di polvere. Tutto era ormai
perduto. La Regina Aracne, immune a qualsiasi attacco fisico, avanzò con la
frusta di sinuosi serpenti pronta a colpire ancora e Raksha Ghand esitò
indietreggiando. Al suo fianco Kulkusneak, stranamente calmo, sembrava non avere
più risorse da opporre al nemico, o forse la sua era solo rassegnazione.
L'orgoglioso maragià avrebbe venduta cara la pelle e così doveva fare anche il
suo consigliere, ma quando incrociò lo sguardo dello stregone si rese conto
troppo tardi di essere stato tradito. “Vede mio signore a volte gli esseri
più insignificanti possono essere anche i più pericolosi”, disse con un
perfido sorriso Kulkusneak. La frusta di Kalì I’kyal calò inesorabile sul
superbo maragià...
Cronache di Zad
Report Sfida IV: Devis & Goliath vs Fire &
Flames (Zad 1 - Blue Moon 3)
Triste l'ispirazione del cauto Maresciallo
che troppo a lungo trattenne
i suoi barbari al guinzaglio.
Dura la reazion del nobile Dragone
le cui lingue di fuoco si levaron contro
il barbaro invasore.
Giunge la fin del sogno di conquista
sotto il rosso tramonto
di un sol che mi rattrista.
Zad